Il testo di Riforma delle Professioni CUP-PAT-Alfano non è compatibile con il testo unificato Siliquini.

Il testo di Riforma delle Professioni CUP-PAT-Alfano non è compatibile con il testo unificato Siliquini.

CUP Orlandi AlfanoIl 21 luglio scorso i vertici del CUP-Comitato Unitario delle Professioni e del PAT-Professioni Area Tecnica (che nell’insieme riuniscono la pressoché totalità degli Ordini professionali) hanno presentato al Ministro della Giustizia Angelino Alfano una proposta di riforma che il Ministro ha apprezzato e condiviso, impegnandosi a tradurla in un disegno di legge governativo , da presentare urgentemente, entro il prossimo mese di settembre 2010.

Tuttavia, e diversamente da quanto sostenuto nel corso di un Convegno organizzato il giorno seguente dai Collegi dei Periti agrari, industriali e dei Geometri, il testo “CUP-PAT-Alfano” non è compatibile con il “Testo unificato” presentato alla Camera dei Deputati dall’On. Siliquini nello scorso mese di maggio: troppi ed insanabili i punti divergenti, come già avevano rilevato le principali professioni tecniche (dagli Ingegneri agli Agrotecnici, dagli Architetti ai Geologi) in un loro Comunicato Stampa pubblicato all’indomani della presentazione del disegno di legge dell’On. Siliquini.

Probabilmente, nella consapevolezza che la presentazione di un disegno di legge governativo farà passare gli altri in seconda battuta, ci si affanna ora a sostenere che fra i due testi sono “ispirati da principi condivisi con gli Ordini” ma, come dimostra il Comunicato Stampa 25 maggio 2010, così non è: gli Ordini, al momento, condividono unicamente il documento presentato e concordato con il Ministro Alfano e nessun altro testo.

Ad esempio la maggiore diversità presente nel il “Testo unificato” dell’On. Siliquini si evidenzia laddove si prevede:
– la soppressione delle “Sezioni B” degli Ordini che le hanno istituite senza neppure la consultazione dei medesimi;
– il trasferimento coattivo dei laureati iscritti nelle soppresse “Sezioni B” in altri albi verosimilmente composti da soli diplomati;
– la soppressione del diritto di scegliere a quale Albo iscriversi da parte dei futuri laureati (provocando un arretramento di almeno 20 anni nella normazione professionale);
– la possibile ridenominazione con il termine di “ingegnere” ovvero “di tecnico per l’ingegneria” ovvero altra analoga denominazione di Albi in realtà pressoché interamente composti di soggetti solo diplomati, ciò rappresentando un vera e propria aggressione nei confronti dell’Ordine degli Ingegneri, che trova la contrarietà e la riprovazione di pressoché tutti gli altri Ordini e Collegi professionali (anche per gli effetti ingannevoli, facilmente immaginabili, che si verrebbero a determinare nell’utenza dei servizi professionali).

Il documento condiviso CUP-PAT prevede invece una disposizione impeditiva di una simile operazione, sul punto espressamente prevedendo che:

Eventuali accorpamenti di professioni similari, ove ce ne fosse la necessità, dovrebbero avvenire o su istanza delle professioni, o in accordo con esse e con l’obbligo del parere delle professioni coinvolte. In ogni caso ciò non potrà determinare modifiche di competenze o di titoli professionali.

ciò significa che se alcune categorie si unificano debbono tuttavia mantenere l’originario nome e le originarie competenze professionali.

Deve essere dunque ben chiaro che i due testi, quello attualmente parlamentare (contestato da una rilevante parte degli Ordini) e quello futuro governativo non sono la stessa cosa, non contengono gli stessi ma bensì opposti principi, non sono sovrapponibili, non sono unificabili.

Allegati:
Comunicato Stampa 25 maggio 2010.
Documento CUP/PAT del 21 luglio 2010.

Fonte-Autore: Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati