Sicilia: L’Antitrust accoglie la segnalazione degli Agrotecnici e il mercato dei CAA torna libero

Sicilia: L’Antitrust accoglie la segnalazione degli Agrotecnici e il mercato dei CAA torna libero

L’Antitrust ha reso nota ieri sera la Segnalazione S. 1443, del 29.3.2012 che censura la deliberazione n. 254 del 22 settembre 2011 con la quale la Regione Siciliana aveva stabilito le disposizioni applicative alle quali i CAA (Centri Agricoli di Assistenza) avrebbero dovuto attenersi per potere operare nell’isola.

In particolare l’ANTITRUST, presieduta dal Prof. Giovanni Pitruzzella, ritiene che talune prescrizioni siano “restrittive della concorrenza configurandosi come ingiustificate barriere amministrative all’ingresso nel relativo mercato, in assenza di alcuna ragionevole e dimostrata esigenza di carattere generale”.

Questi i fatti. Con deliberazione n. 254/2011 la Regione Siciliana aveva adottato disposizioni applicative per il riconoscimento dell’idoneità dei CAA ad operare nella Regione, più restrittive rispetto ai criteri previsti dal pur severo Decreto Ministeriale nazionale; adottare atti di questo tipo certamente rientra nei poteri delle Regioni, in particolare di quelle a statuto speciale. Ma ciò non di meno le restrizioni devono essere motivate e rispondere a criteri di interesse generale, diversamente vi è il rischio di spingersi nell’arbitrio.

In particolare due aspetti della deliberazione n. 254/2011 avevano sollevato le perplessità degli operatori, più precisamente quelle che subordinavano l’operatività in Sicilia:
– all’obbligo di avere una sede operativa in ogni provincia regionale;
– alla circostanza di presentare almeno 10.000 Domande Uniche nell’anno;
disposizioni, queste, che da sole bastavano a far chiudere la maggior parte dei CAA presenti in Sicilia e che avevano sinora operato pacificamente.
I più colpiti risultavano essere i CAA dei liberi professionisti (Agrotecnici, Agronomi e Periti agrari) in quanto i loro clienti tipicamente sono rappresentati da un limitato numero di imprese di grandi dimensioni, che chiedono un servizio di qualità e che intermediano rilevanti importi.

A rompere gli indugi ed a denunciare l’anomalia all’Antitrust è stato il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati (seguito da organizzazioni sindacali minori), che in data 8 novembre 2011 inviava un documentato esposto con il quale si dimostravano, portando esempi reali, gli effetti distorsivi prodotti dalle disposizioni regionali. In particolare veniva portato l’esempio di un CAA con soli 500 fascicoli, che intermediava contributi per oltre 27 milioni di euro, confrontandoli con un CAA con 10.000 fascicoli di piccole aziende, che intermediava contributi pubblici per meno di 3 milioni di euro.
Eppure, nell’impostazioni regionale, il primo CAA avrebbe dovuto chiudere ed il secondo essere favorito.

L’Antitrust ha condiviso la censura e l’ha ripresa nel suo provvedimento, evidenziando peraltro come la Regione non abbia saputo portare alcuna obiettiva giustificazione in ordine all’aumento del numero minimo di fascicoli dai precedenti 3.000 agli attuali 10.000.
Positivo il commento del Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati Roberto Orlandi, il quale ha dichiarato “La decisione dell’ANTITRUST è di fondamentale importanza perchè viene a sanzionale un provvedimento che avrebbe avuto effetti negativi per l’economia siciliana, consegnando il mercato dei servizi di assistenza alle aziende agricole pochissimi soggetti, di elevate dimensioni, che lo avrebbero dominato, anche per ciò che riguarda i prezzi. Va ricordato infatti che servirsi di un CAA, per le imprese agricole, è di fatto un obbligo. Con la nostra segnalazione abbiamo probabilmente garantito a centinaia di sportelli di liberi professionisti e di piccoli CAA indipendenti di potere continuare l’attività, portando quei necessari elementi di concorrenza che soli possono diminuire i prezzi e
rendere più efficiente il mercato. Ci saremmo aspettati dagli altri due ordini professionali di settore (quelli degli Agronomi e dei Periti agrari) un intervento
analogo al nostro che invece non risulta esserci stato: dunque -ha concluso Orlandi- ancora una volta gli Agrotecnici hanno difeso gli spazi professionale e la libertà di intraprendere anche degli altri professionisti dell’agricoltura”.

FONTE: Comunicato stampa CNA – Roma, 6 aprile 2012

Documenti Allegati:
Provvedimento dell’Antitrust